domenica 13 luglio 2008

Ospedale di Branca e il polo dell'emergenza

"E' il 'polo dell'emergenza' il vero problema dell'ospedale di Branca".
Così Oliviero Faramelli, consigliere comunale di FI, mette il dito nella piaga analizzando la situazione della nuova realtà ospedaliera. "Si sente di tutto ma si nota un dato dominante, cioè la dimenticanza dello scopo che fu posto alla base del progetto: realizzare il quinto 'polo dell'emergenza' sanitaria dell'Umbria.
Questo è quanto afferma il piano sanitario regionale, tuttora vigente. Ma per questo risultano indispensabili 118 efficace, pronto soccorso efficiente, rianimazione, intensiva cardiologia e intensiva neurologica a turnazione continua, chirurgia di urgenza e orto-traumatologia 24 ore su 24…", puntualizza Faramelli che aggiunge: "Per il servizio del 118 il problema non è mai esistito; ove l'emergenza si inceppa - pare - è nel servizio trasporto assistito (ambulanze).
Per questo era stato stilato uno studio sugli algoritmi di frequenza delle emergenze distribuiti sul territorio dell'Asl che indicava la collocazione dei mezzi per garantire i famosi 25 km massimi di lontananza dal dipartimento di emergenza.
Con la collocazione attuale delle ambulanze si è raddoppiato il percorso dai due punti di massima concentrazione delle emergenze: centri di Gubbio e Gualdo". Faramelli quindi sottolinea la carenza di personale medico e infermieristico al pronto soccorso.
E incalza: "L'intensiva cardiologica e lo stroke unit sono due presidi diversi. Se si vuole giustamente introdurre queste novità occorre dotarli di figure professionali adeguate".
Capitolo chirurgia d'urgenza: "Il polo dell'emergenza è tale se funziona la chirurgia d'urgenza.
Dal 1° gennaio è stata affidata all'attuale chirurgo con contratto rinnovato. Lo stesso è responsabile di chirurgia generale. A noi pare aver creato un 'limbo chirurgico' con oggettivi limiti di funzionalità"

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