domenica 15 novembre 2009

Sindone. Indagine su un mistero

Grande successo per l'ottavo incontro pubblico dell'associazione culturale "Benedetto XVI". Venerdì scorso, all'hotel Beniamino Ubaldi, si è parlato di
"Sindone. Indagine su un mistero"
con la studiosa di fama mondiale Emanuela Marinelli, autrice di numerosi studi sull'argomento tra cui il recente
"La Sindone. Indagine su un mistero"
delle edizioni Sugarco. A fare da cornice alla serata anche una rara copia a grandezza naturale del telo sindonico. La studiosa, servendosi di una ricca documentazione fotografica, ha illustrato agli oltre trecento spettatori il frutto dei suoi trent'anni di studio sulla sindone. Iniziando dalla dettagliata descrizione della struttura del telo e della sua storia, la sindonologa si è poi soffermata a lungo sul "mistero" dell'immagine impressa sul prezioso lino. Le varie scienze, attraverso un affascinante studio comparato, dimostrano inequivocabilmente che nel "lenzuolo" è stato avvolto il cadavere di un uomo crocifisso dai romani. Tale crocifissione si è svolta nello stesso identico modo in cui i Vangeli raccontano la passione di Gesù: flagellazione, casco di spine, trasporto del "patibulum" (l'asse orizzontale della croce), colpo di lancia al costato etc.. Altro aspetto importante, come sottolineato da Emanuela Marinelli, è il fatto che il corpo è rimasto a contatto con il telo per non più di trentasei ore, dato che non si riscontra il minimo segno di putrefazione del cadavere. Proprio questo fatto infittisce ulteriormente il mistero. Non si riesce infatti a spiegare come abbia fatto il corpo a "uscire" dal lenzuolo, non riscontrandosi alcun segno di "sbavatura" nelle macchie di sangue impresse per contatto nel lino, come avremmo invece dovuto riscontare se il telo fosse stato "tolto" dal cadavere. Ampio spazio è stato riservato anche a far luce sull'esame al radiocarbonio, effettuato sul telo sindonico nel 1988, che avrebbe datato la Sindone al 1300. La studiosa ha illustrato come quell'esame fosse viziato da numerosi fattori, tra cui il più clamoroso è che fu effettuato su un campione del tessuto preso da uno dei margini del telo molto rovinato, e come oggi la stragrande maggioranza degli scienziati lo reputi inattendibile. Anche nell'ipotetica "copia" realizzata dal prof. Garlaschelli di Pavia, ha spiegato la studiosa, non si riscontra nulla di paragonabile al "mistero" della Sindone e di scientificamente rilevante per "smascherare", come si pretenderebbe, il "falso". Basti pensare che il prof. Garlaschelli afferma che nella Sindone non c'è sangue umano (elemento invece provato oltre ogni ragionevole dubbio), per cui si è limitato a "dipingere" delle striature di sangue, mentre nel telo sindonico non si riscontra alcun pigmento di pittura. Ancora un grande successo, dunque, per l'Associazione culturale "Benedetto Xvi" che continua a portare in città i più prestigiosi nomi del panorama culturale cattolico e che, proprio in questo periodo, ha distribuito in tutto il territorio nazionale, data l'ampia richiesta, i dvd degli incontri pubblici organizzati a Gubbio
Guido Giovagnoli
Corriere dell'Umbria Venerdì 6 Novembre 2009

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