domenica 27 dicembre 2009

Sfratti e pignoramenti alle stelle

"Ricopro questo incarico a Gubbio da 35 anni. All'epoca considerando anche l'ex pretura di Gualdo Tadino, si eseguivano meno di 200 esecuzioni forzate all'anno (sequestri, sfratti, pignoramenti). Oggi relativamente al mandamento del tribunale di Gubbio siamo arrivati a 660. Si è registrato un aumento del 30-40 per cento solo rispetto al 2008, quando complessivamente furono circa 500."
Il dato ce lo fornisce l'ufficiale giudiziario Maria Anna Di Toro che ripercorre quella che ha definito una parabola ascendente in fatto di sfratti e pignoramenti, autentici termometri per misurare lo stato di crisi. Andiamo a verificare la situazione del comprensorio eugubino-gualdese.
"Sono aumentate le esecuzioni forzate che viaggiano in parallelo con la crisi economica che morde- ha spiegato Maria Anna Di Toro - Gubbio, in un certo senso, si regge grazie al senso di profonda onestà della gente ma è innegabile che i dati alla mano sono eloquenti. Sfratti e pignoramenti toccano da vicino e coinvolgono tutti, famiglie italiane e straniere. Laddove nel nucleo familiare c'è soltanto una persona che lavora, diventa difficile arrivare a fine mese. E non sono solo le famiglie a pagare dazio alla congiuntura negativa ma, oggi, anche e soprattutto ditte artigiane, piccole medie imprese, esercizi commerciali."
Doveroso sottolineare che si parla per lo più di sfratti per morosità, minimi sono i casi di sfratti per finita locazione. Diversi sono i passaggi per arrivare al parte finale del procedimento, cioè dall'intimazione di sfratto per morosità fino alla convalida della stessa e all'esecuzione vera e propria (si susseguono atti di precetto, preavvisi, rinvii, eccetera). Torniamo alla nostra realtà. L'aumento di esecuzioni forzate è più forte in città o in periferia?
"Senz'altro in città. Un tempo la famiglia eugubina aveva i connotati della famiglia patriarcale. La rete della parentela, nonni, zii, veri e propri ammortizzatori sociali, era di fatto un importante aiuto per le nuove generazioni. Questo ha permesso, in particolare nelle zone di campagna, di andare avanti in modo efficace. E ancor oggi lo si avverte. Ma le cose stanno cambiando anche da noi, quando finiranno questi cosiddetti aiuti familiari, le difficoltà potrebbero aumentare."
C'è un fattore particolare dietro a questa impennata del numero di sfratti e pignoramenti?
"Un fattore decisivo è stato l'aumento esponenziale del mercato immobiliare con costi e affitti che sono saliti alle stelle. La casa è un bene sociale, c'è chi può (oggi è sempre più dura) e se la compra facendo sacrificio. E adesso, in certi casi, questi sacrifici qualcuno magari non li può più fare perché ha perso il lavoro e quindi non ce la fa a pagare il mutuo. Per questo con ogni probabilità avremo anche una ondata di sfratti ed espropriazioni legati alla vendita di beni immobili che sono stati pignorati per debiti con le banche."
Entrando nei particolari, nel nostro comprensorio, per quale livello di cifre si è arrivati a una esecuzione forzata?
"In taluni casi sono state avviate delle procedure anche per qualche centinaia di euro"
, ha sottolineato l'ufficiale giudiziario. Cosa potrebbe succedere nell'immediato futuro?
"Le previsioni sono tutt'altro che rosee. Quelle percentuali di oggi relative alle esecuzioni forzate sono a parer mio destinate ad aumentare. Quando verranno meno gli ammortizzatori sociali, inevitabilmente le difficoltà di tanti potrebbero essere destinate ad aumentare"
Guido Giovagnoli
Corriere dell'Umbria Domenica 27 Dicembre 2009

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