venerdì 8 gennaio 2010

L'anno di svolta per il tabacco

Il 2010 sarà certamente l'anno del tabacco. Trecentocinquantotto giorni che rappresentano un tempo ragionevole per verificare "sul campo" quali saranno gli effetti dell'organizzazione comune di mercato per il tabacco entrata a regime da appena sette giorni. Non essendo più previsto un aiuto accoppiato alla produzione, il sostegno sarà disaccoppiato per il 50% dell'importo originario e la restante parte andrà a finanziare le misure del piano di sviluppo rurale. L'attuale sistema di aiuti alla produzione muterà completamente anche se questo significa l'abbandono della produzione dal momento che potranno essere previsti aiuti nell'ambito della programmazione regionale per sostenere la coltivazione e aumentare la competitività del tabacco locale. Si tratta delle cosiddette misure di revisione agro ambientali declinate in una sorta di aiuto al prezzo del tabacco. Una partita che si gioca in Europa ma che coinvolge l'Umbria e
"le sue seicento aziende produttrici. Le misure di contributi da sole non potranno essere in grado di sostenere la coltivazione - sostiene Angelo Corsetti di Coldiretti - ma dovrà manifestarsi l'interesse della manifattura per il tabacco nazionale con un adeguato aumento dei prezzi di acquisto."
Passaggio cruciale, questo, dato che gran parte della partita si giocherà sul confronto tra associazioni di prodotto e trasformatori.
"Le industrie e le manifatture - aggiunge Oriano Gioglio di Interbright - dovranno fare la loro parte affinchè le aziende possano continuare a produrre tabacco. L'obiettivo si aggira attorno ai 3.000 euro a ettaro; prezzo sotto il quale produrre tabacco non avrebbe senso."
Condizione peraltro facilmente raggiungibile visto che a livello internazionale il tabacco spunta
"prezzi che sono nettamente superiori a quelli italiani e che non garantiscono lo stesso livello di controlli a cui sono sottoposti i nostri tabacchi."
C'è poi il capitolo Europa su cui pesa lo stallo nella ripresa delle trattative. Arcinota è, infatti, la contrarietà della Commissione europea alla proroga del regime di disaccoppiamento parziale al 2013. Certo è che gli aiuti agro ambientali non sono le uniche misure in discussione dato che oltre alle misure per consentire un aiuto alla competitività del comparto per le aziende che intendono continuare la coltivazione, dovrà essere previsto anche il sostegno per le aziende che intenderanno riconvertirsi. Intanto, come denunciato tempo fa dai sindacati, cresce l'allarme tra i lavoratori del tabacco, settore che conta ottomila addetti nella sola Umbria, suddivisi tra la parte "verde" e quella industriale (trasformazione più indotto) e quasi tutti concentrati nella zona dell'Altotevere. Il pericolo è che i finanziamenti slegati dalla produzione potrebbero indurre le aziende a ridurre drasticamente le produzioni con le ovvie ripercussioni nel mercato del lavoro. Migliaia di posti a rischio e una crisi che piegherebbe tutta la vallata
Sandra Biscarini
Corriere dell'Umbria Giovedì 7 Gennaio 2010

Nessun commento:

Posta un commento