giovedì 18 marzo 2010

Pieve de Saddi torna a splendere

Una "resurrezione" davvero molto attesa è arrivata per il complesso di Pieve de Saddi. La splendida struttura immersa nel verde dell'Appennino umbro, infatti, riaprirà ai fedeli e ai visitatori proprio il lunedì dell'angelo (orario 15-18) dopo un lungo restyling che l'ha riportata agli antichi splendori. Un nuovo corso per la pieve fortemente voluto dalla diocesi tifernate che due anni fa diede avvio ai lavori di valorizzazione di tutte e tre le strutture: la torre, la canonica e la chiesa.

La torre a pianta quadrata è la struttura più antica, che ebbe funzione d'avvistamento per scopi difensivi. La canonica ha subito le maggiori modifiche nel corso del tempo e risulta essere di più recente edificazione. La chiesa è a tre navate con tetto a capriate ed abside semicircolare. Nella parete di sinistra è conservato un bassorilievo del nono secolo, raffigurante il santo nell'atto di uccidere il drago, così come narra la sua leggenda iconografica. Al di sotto del transetto si trova la cripta. In più parti della chiesa sono visibili stemmi gentilizi della famiglia Vitelli che la ristrutturarono in tempi diversi. L'elemento caratterizzante la pieve risulta essere duplice: una straordinaria ricchezza storico-artistico e architettonica ed un'oasi di pace e spiritualità che richiama la preponderante azione di evangelizzazione che proprio da questo luogo è iniziata con il Santo Crescenziano. Forte è la sua devozione: fu soldato romano martirizzato per volere dell'imperatore Diocleziano nel 303 d.C. Il suo corpo è stato sepolto proprio nella cappella di sinistra della cripta che ancora oggi è visitabile. La reliquia rimasta dopo la decapitazione è la calotta cranica, conservata nella Cattedrale tifernate mentre il corpo è custodito nel Duomo di Urbino. i misteri della Sindone Sempre la diocesi, tramite le parrocchie della zona pastorale "Centro", organizzano per sabato prossimo al centro studi "Beato Carlo Liviero" una conferenza sui misteri della sacra sindone. Sarà Maurizio Marinelli, studioso di sindonologia a relazionare sull'argomento. Per l'occasione sarà esposta una copia a grandezza naturale della sacra sindone. Autore di vari libri e strumenti multimediali dedicati alla divulgazione delle conoscenze scientifiche sul notissimo telo di lino conservato a Torino, Marinelli si interessa della sindone di Torino dal 1977 e ha fatto parte del centro romano di sindonologia dal 1978 al 1980, presso il quale ha frequentato il corso biennale di studi sindonologici sulla Passione di Cristo. Ogni anno tiene varie conferenze multimediali sull'argomento organizzate da varie associazioni e parrocchie sia a Roma che nel resto d'Italia. Nel 1999 ha tenuto, presso il vescovado di Latina, un corso di aggiornamento per insegnanti di religione della diocesi di Latina su temi inerenti la Sindone. Ha partecipato al Worldwide Congress "Sindone 2000" tenutosi a Orvieto nel 2000 presentando il lavoro
"Proposte per una commissione di studio permanente e una banca dati sulla Sindone di Torino"
Corriere dell'Umbria Giovedì 18 Marzo 2010


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