giovedì 16 maggio 2013

Corsa dei Ceri 2013: cade San Giorgio, Sant’Ubaldo chiude le porte!

Cade San Giorgio in via Cairoli, penduta di Sant'Ubaldo all'altezza della statua e di Sant'Antonio all'entrata di via Cavour. In poche parole il riassunto della travolgente Corsa del pomeriggio, preceduta dalla mostra per le vie della città, con l'omaggio ai ceraioli defunti, dalla processione e quindi dall'Alzatella in via Savelli della Porta.

Velocissimi i Ceri in via Dante "Calata dei Neri" e quindi corso Garibaldi con Sant'Ubaldo che pende all'inizio della via davanti la statua, poi tutto fila liscio sino ai "Meli", ma in via Cairoli, all'altezza della posta, San Giorgio crolla a terra poco prima di fermarsi per la sosta. I ceraioli del santo guerriero non si perdono d'animo e rimettono in piedi il Cero, percorrendo quell'ultimo tratto. La Corsa prosegue poi con la "Calata dei Ferranti" e ancora la piazza del mercato, San Francesco, l'ex Inam e via Cavour: qui a pendere è Sant'Antonio.

I Ceri scorrono veloci lungo via dei Consoli e prima di entrare in piazza Grande si fermano ancora per una sosta. Il via alle Birate della sera, accompagnate dal suono del Campanone, lo dà, il sindaco Diego Guerrini con la divisa da sangiorgiaro e sventolando il fazzoletto bianco dalla finestra di Palazzo Pretorio. Bene via XX Settembre e il primo e secondo Bughetto, quindi l'ultima sosta alla porta di Sant'Ubaldo e poi la Corsa lungo gli stradoni del "Colle eletto" sino alla basilica dove è conservato il corpo incorrotto del santo patrono.

Sant'Ubaldo chiude la porta per un soffio e arriva attaccatissimo San Giorgio. Nella foga per entrare in basilica una brutta sorpresa per i Santubaldari: si spezza una stanga della barella con momenti di tensione fra i ceraioli di Sant'Ubaldo e San Giorgio. Meno di 10 i minuti saranno impiegati comunque dai ceraioli per risalire il "Colle eletto". Una volta all'interno del chiostro i santubaldari "scavijano" il Cero.

Solo dopo il portone della basilica viene aperto e fanno il loro ingresso anche San Giorgio e Sant'Antonio. La tensione della giornata si scioglie nel canto capace di ricomporre le divisioni dedicato a Sant'Ubaldo santo della pace e della riconciliazione. "O lume della fede" risuona in basilica con un'unica voce di popolo, l'omaggio al patrono è compiuto e comunque sia andata un'altra Festa dei Ceri è in archivio, la giornata è volata via velocissima e già, nell'aria c'è la nostalgia per il 15 maggio appena concluso. Bisognerà, ora attendere un anno per tornare a vivere le stesse indescrivibili emozioni.

a.m.m.
Corriere dell'Umbria Giovedì 16 Maggio 2013

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