giovedì 13 giugno 2013

Nell'alta val Tiberina un cuore medievale di torri e abbazie

Il paesaggio dell'Alta Valle Tiberina umbra, incorniciato dai Monti Rognosi e dagli Appennini, ispirò Perugino, Piero della Francesca e Raffaello.
L'itinerario (50 km) parte da San Giustino col principesco Castello Bufalini e il suo parco a labirinto. Abbarbicato sui colli si scorge Citerna, dove passeggiare lungo i camminamenti medioevali di ronda: la vista spazia dal Monte della Verna fino a quello di Catria.
Poi il Tevere lambisce le mura di Città di Castello col bel palazzo dei Priori trecentesco e la stamperia in cui la famiglia Grifani-Donati imprime coi caratteri mobili capolavori su carta di cotone dall'800. Palazzo Vitelli alla Cannoniera è una splendida Pinacoteca dal giardino all'italiana e la loggia abbellita dalle ceramiche della bottega dei Della Robbia, le pareti affrescate dai graffiti del Vasari.

Bellissimo è “perdersi” tra le case dalle porte rialzate e le torri “tatuate” degli stemmi vicari.
Al tramonto si ammira la valle da Monte S. Maria Tiberina, un villaggio turrito sulla destra del fiume, che durante il Medio Evo aveva una tale potenza da battere persino moneta per mano dei Marchesi Bourbon del Monte.
Un'altra “terrazza” sul Tevere è Montone, il borgo di soldati e avventurieri, e di Braccio Fortebracci, il valoroso capitano di ventura, dotato di una memoria prodigiosa, spietato coi nemici, ma avido lettore dei classici latini, cantato anche da Alessandro Manzoni ne Il Conte di Carmagnola – “Braccio... che per tutto ancora con maraviglia e con terror si noma” - che tentò di unificare l'Italia Centrale.

A Umbertide il Tevere gonfio d'acqua, superata la rocca dalla torre quadrata, fa un ultima danza, si infila sotto il ponte della ferrovia, saluta e se ne va dall’Alta valle. E così non resta che ammirare la Deposizione della Vergine di Luca Signorelli nella Chiesa di Santa Croce, prima di fare il percorso a ritroso e salire all'Osservatorio astronomico dell'Enea a Coloti. Nel buio assoluto, un manto di stelle “accende” questo spicchio d'Umbria solcato dalle “vene” del Tevere.

La Stampa Giovedì 13 Giugno 2013

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