mercoledì 13 aprile 2011

Altotevere, in crescita l'agricoltura biologica

É in crescita, seppur lieve, il numero delle aziende biologiche nel comprensorio dell'alta valle del Tevere: nel 2008 erano 98, e nel giro di circa due anni sono passate a 104. Dati che fanno ben sperare, anche se non riescono di certo ad arginare la crisi della produzione tabacchicola della zona.I numeri sono stati diffusi dal sito dedicato all'agricoltura biologica www.piazzabio.it, che ha rielaborato quelli presenti nel
"Sistema informativo nazionale di agricoltura biologica"
(Sinab).La realtà dell'alta valle del Tevere (cioè i Comuni di Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide) si inserisce in un quadro regionale fatto di 1.377 aziende.Guardando nel dettaglio tra le aziende riportate nell'elenco regionale degli operatori dell'agricoltura biologica, in Altotevere ci sono cinquantotto aziende con tutta la produzione certificata biologica, ventidue che stanno convertendo la loro produzione in biologico e quattordici considerate "miste", cioè che in parte producono col metodo biologico e in parte col metodo tradizionale. Dieci, infine, sono le aziende che si occupano solo della trasformazione e della preparazione di prodotti certificati biologici. Nel totale delle 104 aziende considerate ce ne sono anche comprese diciannove con produzione (esclusiva e non) zootecnica.Una tendenza che sta a significare sia una maggiore sensibilità ambientale nelle imprese sia della crescente domanda di mercato, sempre più "affamato" di prodotti affidabili e, per quanto possibile, di provenienza italiana).Un processo in continua evoluzione, che ha visto nascere in Altotevere (sia sul versante umbro che in quello toscano) anche della grandi aziende dedicate al biologico, anche se la totale riconversione della produzione tabacchicola è ancora una lontana chimera.

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