mercoledì 19 agosto 2009

Eugenio Finardi "Anima Blues" per Gubbio no Borders 2009

Gubbio no Borders
Ijf – Italian Jazz Festival"
edizione 2009
Martedì 25 Agosto - Teatro Romano
ore 21,30
Eugenio Finardi "Anima Blues"


Eugenio Finardi voce e chitarra e armonica/Massimo Martellotta chitarra e mellotrom/Pippo Guarnera organo hammond/Vince Vallicelli batteria
Anima Blues, il nuovo progetto blues che Eugenio Finardi ha creato, insieme al giovanissimo chitarrista romano Massimo Martellotta e a due vecchie volpi come Pippo Guarnera e Vince Vallicelli, vuol essere un personalissimo percorso nella storia ma soprattutto nei territori meno esplorati del genere.
Originalissimo già nell'inusuale formazione: Hammond, due chitarre e batteria, curatissimo nelle timbriche calde degli strumenti vintage, Anima Blues ha al suo centro la straordinaria voce ma soprattutto l'intensità di sentimento di un Finardi trasfigurato.
Nell'ombra di un club si potrebbe quasi credere di stare assistendo alla performance di un Vecchio Maestro dal Delta del Mississippi tanto è autentico il suo trasporto nell'interpretare classici come "Soul of a Man" di Blind Willie Johnson o "Love in Vain" di Robert Johnson e sorprende non poco scoprire che "Holyland" e "Sweet Surrender" sono composizioni originali nate durante la progettazione del tour.
Particolare anche la scaletta che spazia dai classicissimi "Little Red Rooster" e "Spoonful" a "The House of the Risin' Sun" e un omaggio ai Free con "Woman" passando per escursioni nel Second Line di New Orléans o in accenni di puro Soul!
Il tutto affrontato in maniera traversa e inusuale che rende nuovi anche i classici più esplorati come "Hoochie Coochie Man".
Novità che caratterizza anche le sonorità di Massimo Martellotta, chitarrista emozionante e ricco di fraseggi e tonalità sorprendenti mentre la ritmica è affidata al groove della batteria di Vince Vallicelli e alla solida "dancing left hand", la mano sinistra con la quale Pippo Guarnera intreccia le sue danzanti linee di basso mentre la destra dialoga con i solisti…
Un concerto da non perdere assolutamente per i fan del Blues! Anzi da rivedere più volte perché l'improvvisazione ne è una parte essenziale.
I Fan del Finardi cantautore gradiranno anche la presenza di alcune perle dal suo repertorio, interpretate in blues, come "Diesel" e "La mia vita senza te".

Eugenio Finardi, figlio di madre statunitense (cantante lirica) e padre bergamasco (tecnico del suono), ha il doppio passaporto italiano/americano.
Dopo l'incisione di un disco di canzoni per bambini all'età di sei anni, "Gege" (così era conosciuto nell'ambiente musicale di quegli anni) inizia la carriera negli anni settanta come musicista rock, in gruppi quali i Tiger, Il Pacco e L'Enorme Maria, dove ha modo di conoscere il giovane chitarrista italo-brasiliano Alberto Camerini.
Inizia poi a scrivere canzoni con testi in inglese, e nel 1973 la Numero Uno (casa discografica di proprietà tra gli altri di Mogol e Lucio Battisti) pubblica il suo primo 45 giri, con "Spacey stacey" e "Hard rock honey", brani con sonorità vicine all'hard rock, cantati in inglese, di cui Finardi scrive le musiche (i testi sono della cantautrice californiana Marva Jan Marrow).
Decide quindi di passare all'italiano, con testi impegnati ed ideologici, e viene messo sotto contratto dalla Cramps di Gianni Sassi, che pubblica il suo primo album nel 1975: si intitola "Non gettate alcun oggetto dai finestrini", e contiene anche una cover rock della canzone folk "Saluteremo il signor padrone".
Il successo arriva l'anno dopo con "Sugo" che porta in se due delle sue canzoni più famose "La radio" e "Musica Ribelle".
Segue l'album "Diesel" 1977 considerato tra i suoi migliori, che contiene altri brani divenuti famosi come "Non è nel cuore", "Diesel" e "Scimmia", quest'ultima racconta drammaticamente la sua esperienza con la droga.
Dalla collaborazione con il gruppo "Crisalide" che vede tra i componenti Ernesto Vitolo alle tastiere e Stefano Cerri (figlio del più famoso chitarrista jazz Franco Cerri) al basso elettrico, nasce l'album Blitz del '78, che contiene tra gli altri i brani "Extraterrestre" e "Cuba", nei testi si nota marcatamente il disagio dovuto al riflusso culturale nell'Italia di quegli anni.
Sempre con i Crisalide viene pubblicato "Roccando Rollando" del '79, che si allontana dalle sonorità rock dei dischi precedenti, accostandosi anche al reggae in "Legalizzatela", "15 Bambini" e alla ballad acustica in "La canzone dell'acqua".
Nel 1981 esce l'album omonimo "Finardi" dove in alcune canzoni collabora con l'autore dei testi dei Pooh Valerio Negrini.
In quest'album domina la canzone "Trappole", di cui scriverà anche la versione in inglese.
Scrive "Laura degli specchi" per Alice.
Dopo un disco in lingua inglese "Secret Streets", dove rivisita anche alcuni brani del disco precedente, nel 1983 è la volta di "Dal Blu" che contiene "Le ragazze di Osaka" e "Amore diverso".
Seguono Vorrei svegliarti (Sanremo 1985), preludio dell'album "Colpi di fulmine".
Dolce Italia è del 1987, mentre nel 1989 il cantautore pubblica "Il vento di Elora" con la celebre "Wil Coyote" dove traccia in modo originale similitudini tra la vita reale e i personaggi dei cartoni animati.
Nel 1990 con "La forza dell'amore" rilegge in chiave moderna alcune sue canzoni, con la partecipazione di Ligabue, Ivano Fossati e Rossana Casale.
Dopo "Millennio" del 1991 esce "Acustica" con il brano Katia (1993) e "Le donne di Atene" (traduzione firmata insieme ad Alberto Camerini della celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda Mulheres De Atenas).
Segue un periodo di minore ispirazione culminato con Amami Lara (Sanremo 1999).
Questa canzone è ispirata al personaggio di Lara Croft, protagonista dei videogiochi della serie Tomb Raider.
Negli ultimi anni si è dedicato a vari progetti.
Con Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso, e Marco Poeta dedica un disco al "Fado", la musica portoghese.
"Il silenzio e lo spirito" è del 2003 ed è un album d'indubbio fascino, registrato dal vivo e con canzoni accomunate dalle tematiche religioso-spirituali, come "Orleans" di David Crosby "Hallelujah" di Leonard Cohen e "Il ritorno di Giuseppe" di Fabrizio De André.
Il 2005 è l'anno di "Anima blues" e conferma il distacco di Finardi dall'attività cantautoriale.
A seguirlo in questa avventura arriva Francesco Venuto dell'agenzia Raiser di Torino www.raiser.it , con il quale lavora tutt'ora.
Nel 2007 esce nei negozi la raccolta antologica Un uomo che ripercorre i diversi momenti della carriera finardiana: i primi tre cd offrono una serie di canzoni, presentate in ordine emotivo e non cronologico, scelte direttamente dall'autore, mentre il quarto è una compilation di inediti, provini e rarità.
Le note di copertina sono curate da Fernanda Pivano. Il 2008 è l'anno del debutto teatrale di Finardi. Al Teatro dei Filodrammatici di Milano va in scena la prima di Suono da cui viene estratto l'omonimo DVD prodotto da Gianni Salvioni, spettacolo in cui l'artista racconta attraverso monologhi e canzoni oltre trent'anni di carriera.
Nello stesso anno esce Il cantante al microfono, disco di musica classica contemporanea per voce e sestetto. Assieme all'ensemble Sentieri Selvaggi, diretta da Carlo Boccadoro, Finardi esegue le canzoni del poeta russo Vladimir Vysotsky.

Nessun commento:

Posta un commento