"Da quando è stata fatta questa scoperta - spiegano - non si riesce a capire quale possa essere il futuro di tali resti e se siano o meno rilevanti per la storia della nostra città."La faccenda, per Semonte, sarebbe in effetti di grande rilievo:
"Potremmo proporre un pezzo di storia non indifferente ai turisti - spiegano le studiose - e in particolare ai pellegrini francescani, che col ritorno della bella stagione rincominciano ad affollare le nostre zone."In un primo tempo le ipotesi di attribuzione dei reperti si erano sprecate e qualcuno aveva paventato che potesse trattarsi di un cimitero. Il vasellame rinvenuto, però, sempre secondo le supposizioni delle due studiose, farebbe pensare a un luogo dove albergava la vita. La disposizione quadrangolare dei ruderi rivelerebbe l'esistenza di vecchie case, forse signorili.
"Pensiamo sia doveroso restituire alla città un pezzo di storia, se ci sono i presupposti archeologici che noi stiamo ravvisando", continuano le due studiose.
"Se qualche storico volesse interessarsi della vicenda noi saremmo ben lieti di accompagnarlo sul posto per visionare l'area, che si estende per circa cinquanta metri. Pensiamo che il valore storico-artistico delle aree periferiche di Gubbio non vada sottovalutato"
(a.m.p.)
Corriere dell'Umbria Mercoledì 5 Maggio 2010
Corriere dell'Umbria Mercoledì 5 Maggio 2010
Nessun commento:
Posta un commento