L'alienazione del patrimonio pubblico (ex scuole, terreni, fabbricati rurali nell'hinterland) è tenuta sotto controllo per due questioni delicate. C'è da un lato la vicenda dell'utilizzo dei soldi ricavati e dall'altra la procedura con riferimento al fatto che in passato la Giunta Goracci ha indetto le gare d'asta e, pur escludendolo con forza, è ricorso in qualche caso alla trattativa privata (di fronte alle mancate offerte) cambiando le condizioni di vendita.
C'è un'altra storia che pesa e fa crescere le attenzioni. Nel caso di un terreno con fabbricato a Sioli, la stessa Amministrazione comunale aveva indetto l'asta pubblica: un privato aveva avanzato formalmente la migliore offerta (35mila euro), ma la Giunta Goracci decideva di cambiare orientamento affittando quei beni pubblici al canone di 70 euro l'anno ad un cittadino indicato arbitrariamente. Il privato che aveva offerto i 35mila euro si è rivolto al Tar e la sentenza ha rimarcato il comportamento illegittimo dell'Amministrazione. Il dispositivo, che ha trovato spazio sul Sole 24 Ore, ha lasciato intendere nell'operazione il danno erariale.
Il Messaggero Mercoledì 23 Giugno 2010
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