mercoledì 23 giugno 2010

Cartello vendesi per risanare i bilanci

C'è di sicuro una gestione finanziaria di non equilibrio, e c'è il timore della distrazione di fondi sulla vendita da parte del Comune di beni immobiliari pubblici all'asta il prossimo 30 giugno. L'opposizione non ha dubbi e non parla d'altro dopo che nel bilancio preventivo si fa esplicito riferimento a questa operazione per coprire i costi del personale e della gestione dell'ente. La giunta, presieduta dalla prosindaco Maria Cristina Ercoli, conta di ricavare almeno un milione e 600mila euro. Si profila un esposto alla Corte dei Conti. La giunta motiva la strategia con i tagli nazionali alla spesa pubblica, mentre dalle minoranze ribattono che in questi anni sono aumentati i dipendenti ed i costi di gestione.
L'alienazione del patrimonio pubblico (ex scuole, terreni, fabbricati rurali nell'hinterland) è tenuta sotto controllo per due questioni delicate. C'è da un lato la vicenda dell'utilizzo dei soldi ricavati e dall'altra la procedura con riferimento al fatto che in passato la Giunta Goracci ha indetto le gare d'asta e, pur escludendolo con forza, è ricorso in qualche caso alla trattativa privata (di fronte alle mancate offerte) cambiando le condizioni di vendita.
C'è un'altra storia che pesa e fa crescere le attenzioni. Nel caso di un terreno con fabbricato a Sioli, la stessa Amministrazione comunale aveva indetto l'asta pubblica: un privato aveva avanzato formalmente la migliore offerta (35mila euro), ma la Giunta Goracci decideva di cambiare orientamento affittando quei beni pubblici al canone di 70 euro l'anno ad un cittadino indicato arbitrariamente. Il privato che aveva offerto i 35mila euro si è rivolto al Tar e la sentenza ha rimarcato il comportamento illegittimo dell'Amministrazione. Il dispositivo, che ha trovato spazio sul Sole 24 Ore, ha lasciato intendere nell'operazione il danno erariale.
Il Messaggero Mercoledì 23 Giugno 2010

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