giovedì 18 novembre 2010

Il lavoro non c’è : alta Umbria in ginocchio

La crisi economica, che pure avvolge tutta la regione, continua con una profondità ben più radicale nel nord dell'Umbria dove si incrocia e si somma ai problemi specifici di alcune aziende e comparti. Il legno, il grafico, l'edilizia, tutta la vicenda del tabacco a Città di Castello, l'automotive nell'Umberidese, il cemento, i trasporti, la ceramica e la drammatica vicenda dell'Antonio Merloni nel Eugubino-Gualdese. É la Cgil Alta Umbria, con il responsabile Alessando Piergentili, a rinnovare il grido d'allarme. E la stessa Cgil si è fatta promotrice di un report sulla situazione degli ammortizzatori sociali in alta Umbria, che verrà aggiornato alla fine dell'anno, illustrato anche ai vescovi delle diocesi di Città di Castello e di Gubbio. Al 31 di agosto - dati Cgil- emergeva una situazione allarmante con 960 dipendenti in cassa integrazione straordinaria, 112 dipendenti in contratto di solidarietà; 3.108 in cassa integrazione ordinaria, 1.751 in cassa integrazione in deroga autorizzata dalla Regione Umbria, 5.931 dipendenti che sono coinvolti in utilizzo di ammortizzatori sociali a vario genere, 963 dipendenti che sono stati licenziati. In forma unitaria con Cisl e Uil, la Cgil ha chiesto incontri con tutti i Comuni del territorio, non solo per discutere dei bilanci preventivi 2011, ma anche per un esame delle ripercussioni della crisi sul tessuto sociale del territorio e le misure da intraprendere.
"La Cgil dell'alta Umbria - sottolinea Piergentili - ritiene positivo il fatto che i sindaci dell'Ati convocati dal primo cittadino di Umbertide, in qualità di presidente, abbiano svolto diversi incontri collettivamente per confronti sulle tematiche territoriali e sulle proposte da fare alla Regione. Proporremo a Cisl e Uil di chiedere un incontro per una condivisione delle problematiche territoriali, anche nell'ambito degli obiettivi del territorio all'interno della Alleanza per l'Umbria siglato dalla Regione con tutte le forze sociali.Due anni di crisi hanno reso l'occupazione un'emergenza straordinaria, per i giovani e le donne."
Per tutto questo la Cgil rinnova l'appello alla partecipazione alla manifestazione nazionale in programma il 27 novembre a Roma.
"é necessario - scrive Piergentili - che da questo territorio venga una spinta forte."
Ieri pomeriggio, intanto, i rappresentanti dei sindacati Cgil-Cisl e Uil hanno salito unitariamente le scale che portano alla sala giunta del Comune di Città di Castello per un primo confronto tra gli stessi sindacati e l'amministrazione tifernate sulle scelte che sta compiendo lo stesso esecutivo in vista del progetto di bilancio 2011, che come si sa è gravato da ulteriori forti tagli governativi
Corriere dell'Umbria Giovedì 18 Novembre 2010

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