mercoledì 15 dicembre 2010

Persi almeno mille posti di lavoro

Torna a levarsi il grido d'allarme del sindacato contro la crisi che attanaglia l'Alta Umbria. In particolare le forze sociali chiedono un ruolo attivo dell'Ati, l'Ambito territoriale integrato, per contrastare questo momento di forte difficoltà che interessa quasi tutti i comparti produttivi di un territorio per anni volano di sviluppo dell'intera regione. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro, presso il Comune di Umbertide, richiesto dalle organizzazioni sindacali territoriali di Cgil, Cisl e Uil, con il presidente dell'Ambito territoriale integrato Alta Umbria, Giampiero Giulietti.

Nell'incontro le organizzazioni sindacali rappresentate da Alessandro Piergentili della Cgil e Antonello Paccavia della Cisl hanno messo in evidenza la gravità della crisi economica ed occupazionale che sta coinvolgendo tutta l'Alta Umbria con aziende e settori in cui si fa ampio ricorso agli ammortizzatori sociali: sono circa 5mila le persone che nel corso del 2010 hanno utilizzato e utilizzano cig ordinaria, cig straordinaria ed in deroga e contratti di solidarietà e diverse sono state licenziate.

Circa mille i posti di lavoro che sono andati perduti. Anche se nell'intero territorio vi sono caratteristiche produttive e sociali differenti e diversi motori di sviluppo autonomi, i sindacati hanno messo in evidenza che c'è la possibilità, se non si approntano delle strategie condivise e di sistema, che la caratteristica manifatturiera tipica di tutto il territorio dell'Alta Umbria, e la stessa qualità della vita delle città, venga messa in discussione con gravi danni sul piano sociale ed economico.

Le organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza la necessità che si approntino delle iniziative di analisi della situazione, che sta coinvolgendo un territorio significativo ed importante dell'Umbria, ma soprattutto iniziative condivise e comuni che aiutino il sistema complessivamente ad uscire dalla crisi in maniera positiva, salvaguardando il livello dei diritti e valorizzando la capacità competitiva del territorio e dei sistemi produttivi locali in maniera integrata. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto allo stesso sindaco Giulietti, in virtù del suo ruolo di presidente dell'Ati, di farsi promotore di una iniziativa che coinvolga le istituzioni, le forze sociali ed economiche del territorio per mettere in luce la situazione attuale ed approntare le possibili azioni comuni.
Il presidente Giampiero Giulietti, condividendo le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali, ha dato la propria disponibilità per costruire momenti di confronto riguardanti: gli effetti della crisi sul territorio, infrastrutturazione e salvaguardia del territorio, energia, politiche ambientali, ruolo dello stato sociale quale elemento di sviluppo e di coesione civile. L'incontro è stato un momento importante di condivisione di problematiche che coinvolgono le popolazioni di un territorio vasto, di confine, che sta attraversando una fase difficile di crisi e di trasformazione, per un ripensamento e riprogettazione delle proprie condizioni di sviluppo in sinergia e dentro le politiche regionali, ma anche attraverso un aumento del potere contrattuale di un territorio che è tanta parte dell'Umbria. Ricordiamo che l'Ati Alta Umbria comprende 14 Comuni con una popolazione di 133mila abitanti

Corriere dell'Umbria Mercoledì 15 Dicembre 2010

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