martedì 29 novembre 2011

Dentro la crisi: la Cgil dirama i dati sull’occupazione in Alta Umbria

Sulla soglia del baratro. Sono da brivido i dati sull'occupazione in Alta Umbria diramati dalla Camera del Lavoro. Ma quel che è peggio, sono dati così recenti da fotografare, quasi in tempo reale, la parabola discendente del mercato del lavoro in un'area che consta 14 comuni e una popolazione di 133.446 abitanti. Fino a qualche anno fa, il motore trainante l'intera economia regionale. Quasi seimila lavoratori, al settembre di questo anno, sono stati coinvolti nell'utilizzo di ammortizzatori di vario genere. Poco meno di 2000 (1751 per la precisione) usufruiscono della cassa integrazione in deroga, autorizzata dalla Regione Umbria. Per più di tremila è in vigore la cassaintegrazione ordinaria (possibile solo quando la sospensione o la riduzione dell'attività aziendale dipende da eventi temporanei e transitori non imputabili ne al datore di lavoro ne ai lavoratori). Settecento quelli per cui la cig è straordinaria quindi l'azienda per cui sono impiegati, ha in essere processi di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione. Solo nell'ultimo anno, è salito a novecento il numero di lavoratori tecnicamente espulsi dal circuito occupazionale. Disoccupati, insomma. Spesso di ritorno visto che l'età anagrafica ( tra i 40 e i 55 anni) rende difficoltoso, se non impossibile, un nuovo ingresso nel mercato del lavoro. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne. Cento il numero dei lavoratori che utilizza un contratto di solidarietà. A questi va aggiunto il dato in costante crescita e difficilmente attestabile, determinato dalle centinaia di persone che lavorano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, a progetto e i parsasubordinati. In questo caso, l'identikit parla di giovani tra i 18 e i 35 anni il cui grado di istruzione (a volte elevato) non li rende immuni alla stasi occupazionale. Sono loro la dimostrazione che il meccanismo di ricambio generazionale si è inceppato. La crisi non accenna a diminuire, ma si accanisce con particolare forza nel nord dell'Umbria dove incrocia e si somma ai problemi specifici di alcune aziende e comparti portando con se problematiche occupazionali, sociali e di assetto produttivo. Nessun settore è rimasto immune agli effetti. Dal legno, alla grafica, dall'edilizia, alla partita dell'automotive nell'umbertidese, al cemento. Per non parlare dei trasporti, della ceramica e della complessa partita relativa alla riforma Ocm tabacco. Una situazione a dir poco allarmante che domani vedrà confrontarsi quadri, delegati e volontari della Camera del Lavoro nel corso dell'assemblea territoriale che si terrà presso il centro San Francesco. Il tema individuato
"Lo sviluppo per il territorio, il territorio per lo sviluppo, il lavoro per i diritti, i diritti per il lavoro"

aprirà un analisi sugli effetti della crisi sul territorio e sulle politiche sociali di protezione verso le persone.Il summit di domani è inoltre propedeutico all'assemblea nazionale della Camera del Lavoro che si terrà sabato prossimo nella capitale.

Sandra Biscarini

Corriere dell'Umbria Martedì 29 Novembre 2011

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