venerdì 9 dicembre 2011

L’Albero di Natale di Gubbio acceso da Papa Benedetto XVI

"Che ciascuno sia capace di portare luce accanto all'altro, superando il proprio egoismo."
Sono le parole di Papa Benedetto XVI che ieri dalle stanze vaticane ha acceso l'Albero di Natale più grande del mondo. La tecnologia ha reso possibile quello che sino ad alcuni anni fa sembrava impensabile. Ne avevano già parlato in passato l'attuale presidente del comitato degli "alberaioli" Pavilio Ramacci e il compianto Pierangelo Farneti, uno degli ideatori dell'Albero, ma poi, ha raccontato ieri proprio Ramacci, sembrava troppo difficile arrivare al Papa. Il destino ha voluto che proprio a pochi mesi dalla scomparsa del maestro fosse il santo padre ad accendere le quasi mille luci sul "Colle eletto". Si compie così il desiderio di chi allestì per la prima volta nel 1981 l'Albero, con la volontà di far volgere lo sguardo sul monte Ingino, alla basilica dove riposa il santo patrono Ubaldo. È per questo come ha detto ieri il vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli che papa Benedetto XVI ha accettato di accendere il Natale eugubino, la cerimonia si è svolta infatti come appendice delle celebrazioni per gli 850 anni dalla morte del patrono.
"Come l'Albero che si estende sulle pendici del monte e invita a volgersi verso il cielo, così lo sguardo di ciascuno non si fermi solo all'orizzonte delle cose materiali - ha detto ancora Bendetto XVI - ma sappia rivolgersi a Dio, alla luce vera che ha illuminato il mondo, Gesù. Una luce di speranza della quale c'è bisogno soprattutto in tempi così difficili, in cui sentiamo il peso delle difficoltà e della sofferenza. Ciascuno di noi superi gli egoismi e sia, come l'Albero, luce nell'ambiente in cui vive, la famiglia, il quartiere, la città. Perché tante luci insieme sono capaci di illuminare l'oscurità della notte, anche di quella più buia."

Un messaggio di speranza accolto con commozione dai tanti che ieri hanno partecipato alla cerimonia, eugubini ma anche i molti turisti. Un evento reso ancora più straordinario dal collegamento con il Vaticano e trasmesso da Rai Uno alla Vita in diretta; l'emozione quando il Papa ha sfiorato il tablet che ha dato il via tramite internet all'accensione era palpabile e a partire da quest'anno la cerimonia assume un significato ancora più profondo, un'eredità da salvaguardare come ha detto il sindaco Diego Guerrini. Un traguardo per il Comitato "Mario Santini", ieri è stata la 31ma volta che la sagoma ha preso forma sul monte Ingino, grazie al lavoro silenzioso e volontario di un gruppo di eugubini. Tra le autorità anche la vice presidente della Regione Carla Casciari e il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi. In studio alla Vita in Diretta Irene Pivetti e don Luigi Ciotti, che accese l'Albero nel 2008. Ad aprire la cerimonia da Gubbio i Cantores Beati Ubaldi, gli Sbandieratori e i Balestrieri

Anna Maria Minelli

Corriere dell'Umbria Giovedì 8 Dicembre 2011

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