giovedì 29 novembre 2012

La Madonna di Donatello torna a Citerna

Ci sono voluti sette anni di restauri all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e adesso la Madonna con Bambino di Donatello è pronta a tornare a casa.

A Citerna è festa grande perchè il borgo riconquista uno dei suoi tesori più preziosi per l'altissimo valore arti stico e affettivo dell'opera che dopo un'avventurosa storia di ritrovamenti casuali e attribuzioni trova la collocazione definitiva. Il programma delle celebrazioni, presentato ieri a Palazzo Cesaroni, è vasto e adeguato all'evento, nell'arco di tre giorni, da domani a domenica. “Sarà una grande operazione culturale per l'Umbria - ha esordio l'assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco  con una forte valenza turistica per uno dei nostri borghi più belli e affascinanti che ritrova non solo un'opera di straordinaria bellezza, ma anche un oggetto di devozione caro alla popolazione”.

Il sindaco di Citerna, Giuliana Falaschi raddoppia l'entusiasmo. “Sarà una grande festa e un modo per valorizzare il territorio”. La “Madonna di Citerna” verrà inaugurata ufficialmente domani alle 18, dopo un affollato convegno per presentare i restauri, e sarà esposta all'interno di una piccola cappella, dentro la chiesa di San Francesco: un ambiente raccolto, a lato del coro, ideale per valorizzare la scultura in terracotta policroma e permetterne la visione ravvicinata, così come era in origine. Ma la festa sarà più grande perchè con l'occasione riaprirà al culto la stessa chiesa di San Francesco, dopo la ristrutturazione dell'intero edificio contro i danni provocati dal terremoto del '97 e il momento verrà celebrato anche con visite guidate per il pubblico, una messa solenne celebrata dal Cardinale Giuseppe Betori domenica alle 11 e un concerto alle 16.30. E pensare che la statua - uno dei più importanti esempi di scultura policroma degli inizi del Quattrocento - si trovava nella chiesa di San Francesco da tempo immemorabile, del tutto ignorata. Nel 2001 una giovane studiosa, intenta a catalogare le sculture in terracotta, si imbattè casualmente nell'opera e ne intuì subito il valore. Da lì si è avviato uno studio approfondito con l'attribuzione al giovane Donatello che ha avuto la definitiva conferma con il restauro iniziato nel 2005 all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze: il lavoro ha permesso di recuperare la preziosa policromia originale quattrocentesca, ancora esistente sotto vari strati di grezze ridipinture di epoche diverse e ha permesso di vedere di nuovo la superba modellazione della scultura.

La Nazione Giovedì 29 Novembre 2012

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