sabato 23 novembre 2013

Gubbio: Da cultrice della ceramica al francescano spirito "imprenditoriale"

L'Eugubino sta attraversando un periodo di forte contrazione economica. Complice la crisi, ed in parallelo la situazione di commissariamento del Comune, gli investimenti pubblici e privati sono ridotti.
Se un tempo era il settore edile quello trainante per le finanze eugubine, ad oggi è un'area sottoposta agli effetti della spending review.
Anche l'artigianato e l'arte ceramica sono settori che si trovano ad affrontare innumerevoli situazioni di difficoltà.

Proprio un mese fa circa ha chiuso i battenti l'ultima bottega dell'arte del tornio: l'artigiano tornitore Minelli di via Benedetto Croce ha deciso di andare in pensione; la bottega da sempre fulcro della festa folcloristica per eccellenza di Gubbio, la Festa dei Ceri, dalla cui bottega escono le "brocche" che il 15 maggio il via all'alzata ed alla Corsa, ha infine chiuso.
Minelli si occuperà delle brocche ancora per passione, da volontario, ma denuncia una poco attenta e poco lungimirante politica di investimenti in questo settore da parte di istituzioni ed associazioni di categoria, i giovani sono sempre meno incoraggiati ad investire sul locale.
L'artigianato in generale ha avuto nell'ultimo periodo una sensibile inflessione, sia nella produzione che nella richiesta, le botteghe chiudono di continuo, nonostante le arti eugubine siano tra le più apprezzate dai turisti, come la lavorazione della pelle, la tela e i ricami, il bucchero.
D'altro canto un punto di forza del comprensorio è il territorio stesso.

Gubbio e l'Eugubino sono territori collinari, circondati da un paesaggio naturale vasto ed incontaminato, colline ricche di flora e fauna rigogliose e fertili, un'ampia offerta di risorse su cui investire e che possono rappresentare, a lungo termine, concrete possibilità di sviluppo.
Diversi agriturismi sono stati aperti negli ultimi anni, sempre più richiesti dal turismo straniero, che punta molto sull'eco-sostenibilità e su coltivazioni biologiche e naturali.
Di recente è anche l'avvio di un'attività imprenditoriale da parte di giovani eugubini, la coltivazione dello zafferano in terra eugubina, settore in crescita, i giovani si stanno trasformando sempre di più in imprenditori di se stessi per uscire dalla crisi.
Il territorio offre possibilità ricreative, ma pure legate all'enogastronomia, settore di punta dell'economia cittadina. Molto rinomata la cucina tipica, sia in Italia che all'estero. Il territorio è una fonte infinita di risorse, con i suoi prodotti unici, la storia, la tradizione, i luoghi incontaminati.

A farla da padrone, il tartufo bianco di Gubbio.
Si è conclusa da qualche giorno la 32esima Mostra mercato del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari, un successo, complice il lungo ponte di Ognissanti.
Le tipicità sono sempre apprezzate e la qualità riconosciuta. Quest'anno è stato proprio grazie al commercio della trifola bianca che la città di Gubbio è salita alla ribalta nazionale. Un quotidiano di settore, il Sole24ore, si è interessato della bottega "Le Delizie al tartufo", attività aperta recentemente da due giovani cassaintegrati eugubini, stanchi di dover fare i conti con una crisi sempre più forte, i due giovani hanno deciso di mettersi in gioco ed hanno aperto due attività dedicate al tartufo, trifola fresca, salse, olio.

Sono stati loro, Luca Millucci e Michele Mosca, ad aggiudicarsi il premio per il tartufo più grande in occasione della pesatura tradizionale durante l'inaugurazione della Mostra di ottobre: un pezzo di ben 1,094 chilogrammi, di ottima presenza, che non si è fatto di certo attendere ed è stato subito richiesto dall'Arabia Saudita.
La stagione del bianco è stata quest'anno particolarmente ricca, grazie ad una stagione climatica piovigginosa ed umida. Molti i 'cavatori' che già a fine estate si sono messi all'opera alla ricerca del prezioso fungo ipogeto.

Certo è che le colline eugubine sono adatte alla formazione e "cavatura" di questo prodotto, che se incrementata potrebbe portare ad un commercio di settore sviluppato, con importanti ricadute economiche sul territorio.
Ma l'enogastronomia in genere è un settore di rilievo, con chef che riescono a tenere testa a stellati nazionali ed internazionali. Tra qualche giorno, il 25 e 26 novembre, si terrà la quinta edizione del Premio nazionale Tartufo di Gubbio, che calamiterà in città importanti personalità del mondo dei fornelli, chef, giornalisti e personaggi dello spettacolo. Un'occasione d'oro, che come sempre Gubbio sa promuovere e non si lascia scappare. Nella sfida a colpi di lamelle si sfideranno chef di alcuni tra i migliori ristoranti eugubini, insieme a chef stellati.
Altro settore di forza dell'Eugubino à, sicuramente, quello spirituale. Il pellegrinaggio "Da Assisi a Gubbio. Il sentiero di Francesco" è giunto alla quinta edizione, portando sui passi del Poverello, lo scorso settembre, circa 600 persone, italiani e stranieri, dando un forte impulso ad attività economiche legate al territorio.
Ma di certo sono folklore e cultura tradizionale i più quotati per l'economia di una città medioevale qual è Gubbio, la sua storia secolare, in cui le epoche si fondono, una città ad alta vocazione turistica, un patrimonio artistico ed architettonico unico, protagonista di molti scatti dello stesso Steve Me Curry, proprio in questo periodo in esposizione in America. Gubbio, la terra dove buona tavola, profonda spiritualità, natura incontaminata, cultura e folklore si uniscono.

Corriere dell'Umbria Venerdì 22 Novembre 2013

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