lunedì 24 marzo 2014

L’Arca di Sant’Ubaldo è un capolavoro

"L'Arca vecchia di Sant'Ubaldo, memoria e rappresentazione di un corpo santo"
è un capolavoro. Cosi l'ha giudicato il vescovo Mario Ceccobelli:
"Quando ho avuto tra le mani questo bellissimo volume, ho avuto la sensazione di chi avesse scoperto un piccolo tesoro tenuto segreto per tanti secoli."
Si tratta di una ricerca storico-artistica firmata dall'eugubino Francesco Mariucci, che vede luce con la benedizione della "Famiglia dei Santubaldari" nel quarantennale della sua fondazione, e riguarda una delle opere più importanti del Trecento eugubino: l'artistico sarcofago in legno che per circa quattro secoli ha conservato il colpo incorrotto del patrono.
"Un libro realizzato con una geniale regia, impreziosita da foto suggestive e intelligenti, degno suggello dell'eccezionalissima opera e della storia di Sant'Ubaldo"
ha detto il professor Andrea De Marchi dell'Università di Firenze, autorevole storico dell'arte medioevale che ha collaborato all'iniziativa con un prezioso saggio introduttivo e l'ha illustrata e spiegata non lesinando elogi all'autore. Lo storico Ettore Sannipoli, ha toccato un altro tema: Sant'Ubaldo che protegge Gubbio dal terremoto, Una "storia" che inizia il 15 ottobre 1693 quando venne aperta e fu fatta la ricognizione del corpo per asportare un piccolo frammento del labbro superiore da donare alla Granduchessa di Toscana Della Rovere.
La sera stessa venne un gran terremoto a Gubbio e qualcuno ricollegò il sisma con l'apertura dell'Arca, ma non ci furono vittime proprio per intercessione di Sant'Ubaldo. Sannipoli ha ricordato come dopo ogni scossa di una certa entità la cittadinanza andasse spontaneamente in processione lungo gli stradoni fino all'Arca con il corpo incorrotto del santo; e come dal 1730 in poi dopo ogni terremoto venisse portata in processione la Statua del Santo, Dalla ime del Settecento è la reliquia del dente di Ubaldo che viene portata in processione, la stessa reliquia che ancora oggi il vescovo di Gubbio porta il giorno della Festa dei Ceri. Quindi è stata la volta dell'autore del libro, Mariucci, che ha speso solo poche:
"Voglio ringraziare quanti hanno reso possibile questa mia piccola pubblicazione"
, ed è stato sommerso da un lunghissimo applauso. Quello finale deve andare al presidente della Famiglia dei Santubaldari, avvocato Ubaldo Minelli, che è testimonianza di come la Famiglia persegua finalità di solidarietà sociale per salvaguardare i valori civili e religiosi della festa dei Ceri nel rispetto dell'esempio e del pensiero di Ubaldo, il santo della riconciliazione.
Corriere dell'Umbria Lunedì 24 Marzo 2014

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