Proprio quando sono in dirittura di arrivo le celebrazioni per il centenario della nascita di Alberto Burri, ufficialmente culminate lo scorso anno con la grande retrospettiva al Guggenheim museum di New York, è il mercato dell'arte a rendere ulteriormente onore ad Alberto Burri, regalando all'indimenticato genio della materia un nuovo record d'asta. Due giorni fa, nella serata newyorkese dedicata al contemporaneo e organizzata da Sotheby's, è stato battuto un "Sacco" di Alberto Burri per 7 milioni 306mila dollari. Si tratta di un'opera, olio su tela, realizzata dall'artista umbro nel 1954, appartenente alla famiglia del collezioni sta Morton G. Neumann. Alberto Burri è stato l'unico italiano nella top 10 dell'asta di arte contemporanea organizzata nella Grande Mela. Il primo posto, infatti, è stato conquistato da un'opera dell'artista statunitense Cy Twombly. La sua lavagna con spirali blu è stata battuta per 36 milioni 650mila dollari.
"I 'Sacchi' rappresentano le opere più inavvicinabili sul piano collezionistico quindi le più ambite e quotate dal mercato", commenta Rosario Salvato della Fondazione Burri palazzo Albizzini. L'ennesimo incanto da record,
"cristallizza la straordinaria potenza evocativa del maestro ma anche - aggiunge Salvato - la spinta propulsiva data dal Centenario."Dopo anni difficili e dopo aver raccolto meno riconoscimenti sul mercato rispetto ad artisti suoi contemporanei, Alberto Burri si è ripreso la scena mondiale in maniera prepotente. Nel febbraio scorso, infatti, durante l'asta stellare che Sotheby's ha tenuto a Londra, "Sacco e Rosso" del 1959 - un'opera di inarrivabile qualità oltre a essere uno degli ultimissimi Sacchi realizzati dall'artista e soprattutto il più grande (149,9 ÷ 129,5 cm) dei 15, è stata battuta a oltre 9 milioni di sterline.
Il record londinese oltre ad aver stracciato in un solo colpo il precedente record che apparteneva a una "Combustione plastica", venduta nel 2014 a 4.674.500 sterline, ha segnato un punto di svolta definito epocale. Dal 1986 a oggi, infatti, sono state appena un migliaio le aggiudicazioni del lavori del maestro tifemate. Un elemento, questo, che oltre all'importanza della sua opera a livello storico artistico ne mantiene il mercato a livelli alti. Si stima che nel giro di nove anni Burri si sia rivalutato di sette volte e mezzo. Oggi, tutti gli analisti del mercato dell'arte sembrano essere concordi sul fatto che il 2016 sarà ricordato come l'anno del genio tifernate.
Corriere dell’Umbria di Sandra Biscarini
Domenica 15 Maggio 2016