"Leggendo la documentazione - spiega Luciana Mariotti - ho potuto constatare con piacere che c'è una comunità intera che vuole che la Festa dei Ceri diventi un bene immateriale dell'umanità, e il fatto che la Soprintendenza intervenga per salvaguardarli testimonia che esiste il giusto approccio. Naturalmente esistono anche altre candidature, e l'idea è anche quella di prenderne in considerazione alcune a tema, come potrebbe essere ad esempio, nel caso dei Ceri, quella delle feste con macchine a spalla, ma visto che il criterio deve essere ancora approvato l'obiettivo è quello di candidare quanti più elementi possibile. La Festa dei Ceri è una delle più complesse insieme al Palio di Siena, e tutto questo è testimoniato dal fatto che Gubbio ha ricevuto molte schede relative alla documentazione da presentare, perché l'inventarizzazione è basilare."Di questo infatti ha parlato l'etnoantropologa Luisa Vietri, incaricata dal Comune di compilare la documentazione per la candidatura.
"Ho lavorato sul concetto di catalogazione-documentazione, inserendo gli aspetti dei Ceri con il supporto di materiale fotografico ma anche attraverso testimonianze dirette. Il prodotto finito è una serie di schede compilate da inoltrate al Ministero dei Beni Culturali che a sua volta presenta la candidatura al comitato internazionale dell'Unesco."Si va avanti quindi con la consapevolezza che il patrimonio della Festa dei Ceri rappresenti una identità forte e profonda da consegnare ai beni immateriali dell'umanità, come sottolineato dai presidenti dell'Università dei Muratori, del Maggio Eugubino e delle Famiglie ceraiole
Lorenzo Billi
Corriere dell'Umbria Sabato 10 Luglio 2010
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