Salutata l'Europa il Festival delle Nazioni guarda verso l'Armenia, ospite nel 2014.
Si è chiusa sabato sera la 46ma edizione del Festival delle Nazioni e si prepara la prossima con un bilancio che fa ben sperare per il futuro della manifestazione.
“Nonostante i tagli considerevoli che il budget del Festival ha subito negli ultimi anni, la manifestazione ha raccolto un grande consenso. La formula dell'unica sede a Città di Castello e l'apertura del Chiostro di San Domenico per le attività collaterali, ha convinto e coinvolto target differenti. Il programma è piaciuto - dicono il presidente Giuliano Giubilei e il direttore artistico Aldo Sisillo - il numero di biglietti venduti, circa 3 mila 500, con un incremento di quasi il 10%, conferma l'apprezzamento per le scelte della direzione artistica. L'obiettivo d'incasso è stato raggiunto”.
Il concerto più venduto è stato quello di Michael Nyman, ma anche i Cameristi della Scala con Gabriele Lavia non hanno deluso, buono l'incasso per Mario Brunelle e Barry Douglas.
Il Festival ha portato a Città di Castello 338 artisti, 60 giovani musicisti dei corsi di perfezionamento con le loro famiglie e molti turisti.
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