"La mostra mercato entra nel suo terzo decennio e rafforza la sua capacità di richiamo turistico - ricorda Mauro Severini, presidente della Comunità montana alta Umbria, promotrice dell'evento - Gli itinerari del gusto di quest'anno confermano la scelta vincente del 2010 e tornano lungo le vie e le piazze del centro eugubino. La vera protagonista della rassegna sarà la città che merita di essere sempre più valorizzata."Oltre alla conferma logistica del centro storico a cominciare da Arconi di palazzo dei Consoli e centro servizi "Santo Spirito", la novità del trentennale della mostra è l'ingresso nel rinascimentale palazzo della Porta. Ospiterà banchi d'assaggio del vino, laboratori sensoriali, officine didattiche e presentazioni delle novità editoriali di settore sotto l'egida dell'associazione italiana sommelier, delegazione di Gubbio. Previsti anche appuntamenti dedicati ai bambini, trasformati in piccoli chef che potranno "pasticciare" tra pentole e favole in cucina.
"Facendo tesoro della straordinaria tradizione della mostra mercato nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari - afferma Marco Bellucci, assessore al Turismo del comune di Gubbio - abbiamo realizzato un calendario di appuntamenti fino a dicembre che grazie alla collaborazione di tutte le associazioni di categoria saprà valorizzare eccellenze gastronomiche e tradizioni locali. Prova sarà data anche nella gara che si disputa nei ristoranti della città tra i migliori chef nazionali e locali."Al terzo concorso gastronomico "Tartufo di Gubbio" si affiancherà il "Giro d'Italia delle eccellenze": lamelle di tartufo bianco accompagnate con le migliori etichette di vino nazionale. In calendario anche un corso di cioccolato, passeggiate nel parco del Monte Cucco, rappresentazioni teatrali e musica. Il primo novembre, in particolare, il teatro comunale ospiterà in anteprima nazionale il concerto Discoverland. Mentre per tutta la durata della mostra sarà possibile partecipare a
"i linguaggi dell'arte: musica, immagini e parole."Un percorso guidato tra le più belle opere d'arte eugubine.
"Si tratta di arricchire l'offerta turistica e rafforzare la produzione locale - sottolinea Fernanda Cecchini, assessore alle Politiche agricole della Regione - difendere il tartufo significa oggi difendere la coltivazione di questo pregiato prodotto. Nell'anno internazionale delle foreste, stiamo per approvare un regolamento sui boschi per valorizzare questo patrimonio dal punto di vista ambientale ed economico, guardando anche ai prodotti non legnosi, come funghi e tartufi. La nostra regione deve saper difendere la produzione di qualità e la commercializzazione delle sue eccellenze."
Materia che richiama il tema della tracciabilità che, nel caso del tartufo meriterebbe maggiore attenzione. Impossibile conoscere infatti l'effettiva provenienza e quantità di tartufi immessi nel mercato e il loro valore. Dei cavatori, si sa soltanto che sono 2mila i tesserini rilasciati in alta Umbria. Stime effettuate dalla Comunità montana risalenti al 2008 raccontano di un giro di affari oscillante tra un milione e 200mila euro e un milione e 400mila euro a stagione per 10 quintali circa di tartufi. Produzione che quest'anno dovrebbe calare a causa dell'estate povera di piogge. "Creare un marchio sarebbe la vera sfida da vincere" rilancia Severini
Chiara Ceccarelli
Corriere dell'Umbria Mercoledì 19 Ottobre 2011
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